Questa settimana che va a terminare ci ha regalato insulti pubblici da parte di Giovanardi e di Ciarrapico, con continui rilanci in trasmissioni radiofoniche e televisive di posizioni gravemente omofobe, e ha anche segnato lo sdoganamento nella trasmissione di Santoro, Servizio Pubblico, dell’incitamento all’odio come espressione della libertà d’opinione. Lucia Annunziata, già presidente Rai, nota giornalista e intellettuale del centro sinistra, ha infatti, letteralmente affermato  che Celentano lei ““Lo avrei difeso anche se avesse detto che i gay devono andare nei campi di sterminio”.  Rincarando la dose ha posto l’accento come “La questione dei contenuti è irrilevante rispetto alla libertà di espressione”. continua a leggere Insomma in questo Paese ci deve essere libertà di insultare e offendere i gay. Alla giornalista contestiamo duramente questa presa di posizione in contrasto con le norme europee in materia di discriminazione e della Costituzione, lesiva della tutela e delle dignità di milioni di cittadini italiani. Esiste la Legge Mancino, che giustamente punisce l’incitamento all’odio per ragioni razziali, di appartenenza a gruppi religiosi, insultare per esempio gli ebrei nel nostro Paese è reato. E ricordiamo alla nostra, che in tutti i grandi Paesi europei, tranne l’Italia, l’omofobia è  severamente punita. Purtroppo anche a sinistra, i gay sono considerati persone con meno diritti e in qualche modo passibili di qualsiasi insulto e scherno. Chiediamo a Santoro, che è stato l’unico delle persone presenti al dibattito di ieri sera, che in qualche modo ha tentato di far capire all’ex presidente Rai, che stava dicendo una cosa fuori luogo, di aver diritto di replica, perché se è vero che il suo programma vuole esser servizio pubblico, non può far passare queste gravi affermazioni, come le solite dichiarazioni “estremiste”. A Lucia Annunziata chiediamo di scusarsi e di riflettere su ciò che ha sostenuto ieri sera.

Aurelio Mancuso Presidente Equality Italia

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