Da qualche tempo l’argomento omosessualità appassiona anche i procuratori della Repubblica che intervengono per dichiarare che anche dentro le mafie esistono i gay, che la realtà è ormai scoperta, e così via. Dopo il mondo dello spettacolo, della moda, della politica, (mai della vita reale dove milioni di gay stanno come tutti gli altri) arriva il mondo delle mafie. Di ieri l’ultima dichiarazione attribuita al procuratore generale Enzo Macrì, ex procuratore nazionale antimafia, che intervenendo a KlausCondicio, ha dichiarato “Non è che un boss possa fare coming out in modo plateale. L’omosessualità nella mafia è ancora un tabù sotto il profilo del costume, ma il grande boss può permettersi di essere omosessuale senza temere di essere ucciso. Dipende dai rapporti di potere: i mafiosi di piccolo calibro devono tenersi nascosti altrimenti vengono espulsi anche in maniera violenta.continua a leggere Ma se è un capo, allora se lo può permettere”. Si tratta davvero di una notiziona. In sintesi se sei potente, fai quello che ti pare se invece non conti nulla, devi nasconderti. Non è necessario in questo Paese esser mafiosi per vivere questa condizione, grazie alla politica, tutti gli omosessuali operai, medici, studenti, idraulici, metalmeccanici, ecc. non sono tutelati, devono vivere in posizione di minorità, quindi, molti di loro si nascondono per paura di esser licenziati, malmenati, discriminati. Invece i potenti, di tutte le caste e risme, possono permettersi persino di difendere pubblicamente i valori tradizionali e conservatori, e poi fare nel privato ciò che vogliono, sapendo che mai nessuno li toccherà, li disturberà, anche se la loro omosessualità è ampiamente conosciuta. Detto che preferirei non ci fossero omosessuali mafiosi, mi domando: il dato che ci siano gay dentro mafia, ndrangheta, camorra, è rilevante dal punto di vista delle indagini? Ci sono statistiche? Sì è indagato anche sulle preferenze sessuali dei boss e dei picciotti? E soprattutto perché? Faccio queste domande perché queste continue dichiarazioni d’inquirenti un po’ m’inquietano, perché non capisco il nesso tra la condizione sessuale di questi delinquenti e le loro azioni criminali. Il pregiudizio positivo per cui i gay sarebbero più sensibili e pacifici, oltre che a essere ridicolmente rassicurante per gli eterosessuali, è per fortuna una bufala. Così come la rappresentazione che ci vuole tutti effemminati, che poi fa equazione con deboli e inadatti può convincere i telespettatori distratti. Gli omosessuali sono guardie e ladri, cattivi e buoni, pelosi o glabri, come tutti, rassegnatevi e andate oltre, anche nelle stanze dei Tribunali. Certo forse abbiamo buon gusto e ci laviamo di più, ma non c’entra nulla l’orientamento sessuale, lo abbiamo imparato in millenni di oppressione, che seguire le regole dell’igiene e dell’estetica, un po’ allunga la vita.

Aurelio Mancuso presidente Equality Italia Calabria Ora mercoledì 14 marzo 2012

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