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Caro Monti, ma quale consenso? Sembri il duce

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Egregio presidente del Consiglio Mario Monti,

la dichiarazione di oggi, secondo cui, lei ha il consenso e i partiti no, è una bella scivolata nell’autoritarismo più becero. Noi cittadine e cittadini italiani, ogni giorno malediciamo i partiti che votiamo o che non riusciamo a votare, ma ci ricordiamo che esiste una Costituzione che affida a questi strumenti essenziali per la democrazia, un compito preciso: organizzare le idee e le aspirazioni delle persone e cercare di renderle concrete attraverso il lavoro istituzionale, primo fra tutti quello legislativo.

Insomma, non vorremmo renderle la giornata difficile e amara, ma lei non ha ricevuto un voto popolare, è assurto alla carica di presidente del Consiglio, nel pieno rispetto delle disposizioni costituzionali, forzando politicamente un quadro parlamentare certamente debole e inadeguato, pur sempre legittimato a sostenere un governo, che a noi non piaceva, eletto democraticamente dal popolo.  continua a leggere

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Abolizione articolo 18 estenderebbe razzismo e omofobia

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Uno degli aspetti di cui si parla assai poco quando si affronta la discussione sull’articolo 18, è che grazie a questa norma e alla Direttiva Europea 78/2000 che ne rafforza il senso e suoi recepimenti, in Italia non è possibile licenziare, tutte quelle persone che sono purtroppo soggette di maggiori discriminazioni, tra cui le persone omosessuali e transessuali. Non entrando nel merito del confronto aperto tra le parti sociali e il Governo, sulla riforma del mercato del lavoro, Equality Italia intende però segnalare, che anche in una logica di riorganizzazione delle tutele e di una loro estensione, non si possa non tenere conto di un aspetto concreto che riguarda migliaia di lavoratrici e di lavoratori, che attiene alle discriminazioni che subiscono sul posto di lavoro in ragione della propria condizione d’età, di genere, di provenienza nazionale, convinzione religiosa o filosofica, disabilità, orientamento sessuale e identità di genere. Chiediamo, quindi, al ministro Elsa Fornero, ai sindacati e agli imprenditori, di mantenere alta l’attenzione sul fenomeno delle discriminazioni sul posto di lavoro, così come indicato nelle Direttive europee nel Trattato di Lisbona.
Aurelio Mancuso presidente Equality Italia

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Ministri e giornalisti, arroganti e incendiari.Per fortuna c’è la Cgil…

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E’ davvero curioso che commentatori e ministri sollecitino in queste ore la Cgil, e nella fattispecie la sua energica Segretaria Generale Susanna Camusso, a moderare i toni delle critiche rispetto alla proposta di mettere mano all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. In particolare sia ieri sera a Porta a Porta con un commento a un servizio sul tema, e oggi su il Corriere della Sera, Antonio Polito, acuto commentatore e in genere equilibrato osservatore con robusta memoria storica, invita a non ritornare al passato, quello dello scontro ideologico. Nel servizio di Porta a Porta l’accostamento (involontario?) alle critiche mosse dal più grande e rappresentativo sindacato italiano, con la possibilità (altro…)

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