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Lo stigma che pesa su gay. Per questo si suicidano

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Di Aurelio Mancuso – 13 Settembre 2014

Gli adolescenti e giovani omosessuali sono due volte più inclini al suicidio rispetto ai loro coetanei eterosessuali. Con una serie di dati Vincenzo Lingiardi ordinario dell’Università la Sapienza di Roma, psichiatra e scrittore divulgatore di numerose ricerche in materia, ha esposto le sue tesi nell’ambito di un simposio internazionale sul dramma dei suicidi. La notizia non stupisce chi da anni segue con attenzione l’evoluzione di un fenomeno che racconta la sofferenza di migliaia di ragazzi italiani schiacciati da un diffuso stigma sociale e un’avversione proclamata da un vasto schieramento politico, culturale e religioso. (altro…)

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I civatiani duri e puri votano Toia l’antigay voluta da Renzi. Perché? In cambio incarichi

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ilgarantista testatadi Aurelio Mancuso quotidiano il Garantista

L’altra sera il gruppo del Pd al Parlamento europeo si è riunito per eleggere il proprio capo delegazione, due i candidati che si sono confrontati: Patrizia Toia areadem, renziana, cattolica clericale, Antonio Panzeri minoranza cuperliana, laico. La prima ha ricevuto 19 voti il secondo 11 e, elemento che ha fatto scattare la polemica sui social network, i quattro parlamentari di area civatiana Daniele Viotti, Elly Schlein, Renata Briano e Elena Gentile hanno appoggiato Toia.  L’area civatiana che sparge a destra e manca lezioni di purezza ideologica, di coerenza sui diritti civili, soprattutto di esser l’unica componente che nelle Primarie per l’elezione del segretario, ha detto a chiare lettere che era per il matrimonio gay, ha sostenuto una delle esponenti dell’area cattolica interna al Pd, più retriva e avversaria a qualsiasi riconoscimento di parità per le persone e le coppie lgbt. Famosa una lettera scritta con Silvia Costa (altra esponente dell’area cattolica) dove si chiedeva “ (…) resta un quesito di fondo che meriterebbe un franco e aperto confronto tra noi, anche sollecitati dalla sentenza della Cassazione: il principio di non discriminazione per orientamento sessuale, assolutamente condivisibile sul piano umano, etico, politico e giuridico, può essere invocato per rendere indifferente lo status del matrimonio rispetto alla sua natura e cultura di compresenza di un uomo e di una donna, fondata sulla reciprocità della differenza sessuale e orientata (non certamente vincolata) alla procreazione, senza provocare una mutazione antropologica e un indebolimento della costruzione dell’identità sessuale di bambini e bambine?” La domanda è naturalmente retorica e percorrere le stesse teorie che Giovanardi, Roccella e tanti altri politici cattolici di destra accreditano ogni giorno per impedire che la legge contro l’omofobia, e soprattutto quella per il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali abbiano una possibilità nell’unico grande paese europeo ancora sguarnito. Scalpore ha provocato il voto alla fine della passata legislatura quando sei deputati del PD, tra cui Costa e Toia, si astennero sul Report on Sexual and Reproductive Health Rights, firmato dall’europarlamentare socialista Edite Estrela, contribuendo a farlo bocciare.  Si trattava di un documento che aveva intenzione di impegnare gli stati a fare molto di più per la salvaguardia dei diritti riproduttivi e l’autodeterminazione delle donne, sulla contraccezione, l’educazione sessuale, l’aborto, le malattie sessualmente trasmissibili, fino alla lotta contro ogni forma di discriminazione e di omofobia. Insomma Patrizia Toia ha un pedigree di tutto rispetto nei confronti dei diritti civili e le libertà, che non ha mai nascosto, anzi fieramente sostenuto in tutte le sedi politiche e istituzionali. Il sostegno della truppa civatiana alla sua elezione a capo delegazione, prontamente derubricata a ruolo “funzionale”, quasi che si tratti di una figura apicale amministrativa, sta creando ai duri e puri della sinistra dai natali monzesi, molti mal di pancia e, non sono poche le persone che sul web chiedono conto dell’operato. E’ chiaro che essendosi trovati in una situazione di ago della bilancia (nel caso avessero sostenuto Panzeri il gruppo, si sarebbe diviso esattamente a metà) i civatiani abbiano concordato con la nuova capo delegazione una sorta di spartizione delle cariche, fatto assolutamente lecito e pacifico nei partiti, ma certamente stridente per chi predica  l’astinenza rispetto alla  immorali pratiche della casta. Insomma il nuovo tesoriere Daniele Viotti, unico omosessuale dichiarato del gruppo Pd a Strasburgo ha sostenuto l’omofoba e clericale Patrizia Toia. La ragion di partito può spiegare tutto, anche appunto metterla sul piano tecnico, la politica è altra cosa. Da segnalare che tra i sostenitori di Toia, spiccano Sergio Cofferati, Cécile Kyenge, Mercedes Bresso, Alessandra Moretti, tutti sottoscrittori degli impegni chiesti da Arcigay in campagna elettorale.

 

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L’ora dei Diritti – Iniziativa circolo PD San Paolo Roma

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l'ora dei diritti - iniziativa pubblica

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“Love is Right”, in piazza contro l’omofobia – video repubblica.tv

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“Love is Right – Diritti senza compromessi”. Il video promuove la manifestazione nazionale di sabato 7 dicembre in piazza dei Santi Apostoli, a Roma, per chiedere l’uguaglianza dei diritti per le persone gay, lesbiche e transessuali. Le associazioni che compongono il movimento Lgbt (Agedo, Arcilesbica, Arcigay, Certi Diritti, Equality Italia, Famiglie Arcobaleno e Mit-Movimento Identità Transessuale) hanno scelto di scendere in piazza per rivendicare un sistema di leggi che garantisca le libertà, l’autodeterminazione e i diritti civili.
Testimonial della campagna Claudia Gerini, Valeria Solarino, Giulia Michelini, Anna Falchi, Chiara Caselli, Marco Cocci, Giorgio Marchesi, Alessandro Tiberi, Fabrizio Falco, Filippo Nigro, Alessandro Roja, Michele Venitucci, Andrea Napoleoni, il regista del video è Marco Simon Puccioni

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Omofobia: i giovani gay isolati dalla politica – sul quotidiano Il Manifesto

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il-manifesto-logoAurelio Mancuso

Tre suicidi in un anno (che sono stati resi noti) di giovani omosessuali  a Roma sono davvero troppi. Queste morti parlano di una solitudine su cu si devono interrogare i responsabili della cosa pubblica, e anche il movimento lgbt. Ieri sera, il ricordo di Simone, il giovane che si gettato dall’undicesimo piano di un palazzo, alla Gay Street era un atto dovuto, necessario per esprimere quel cordoglio umano e civile che troppo spesso invece si rifugia nel silenzio. Nessun vittimismo aiuta, perché il compito di chi s’impegna per i  diritti civili è di esprimere fiducia nella possibilità che anche in Italia si giungerà finalmente a una legislazione adeguata più che su omofobia e transfobia, sul riconoscimento giuridico delle famiglie gay e lesbiche, delle tutele dei loro figli (sempre più numerosi), della possibilità per le persone transessuali di cambiare il proprio genere anagrafico anche senza doversi sottoporre a interventi chirurgici. Onorare Simone significa proseguire nelle richieste civili e allo stesso tempo interrogarsi perché nonostante un’ampia offerta aggregativa, tante associazioni culturali e sociali, telefoni amici, a Roma la solitudine prende la parola, congiunge il gesto estremo del suicidio con la denuncia, così come ha fatto Simone, lasciando un biglietto inequivocabile: “L’Italia è un Paese libero ma esiste l’omofobia e chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza”. (altro…)

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