Un paese che è imbrigliato dai mille interessi particolari, in qualche modo coerente con una storia, che come detto molte volte, è strutturalmente frammentaria e non ha trovato ancora le ragioni profonde di unità condivise, parlare seriamente di liberalizzazioni sembra quasi impossibile. Intanto chi dovrebbe proporci una visione  corretta è fortemente condizionato. Come fanno molti grandi giornali, editorialisti, capi struttura a spingere nei confronti di migliori regole per i farmacisti o per i taxisti, quando loro stessi fanno parte di una casta chiusa, dove nepotismo, raccomandazioni, baronie, decidono la fortuna o la caduta libera di migliaia di aspiranti giornalisti? Come si fa a credere alle grandi e piccole testate della carta stampata se una ragazza di talento, che spende il suo tempo a rincorrere inchieste a coprire intere pagine, percepisce dai 3 al massimo ai 10 euro a pezzo? (altro…)

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