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Famiglia naturale: una brutta gaffe per il Sindaco Falcomatà

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il garantista - reggio calabria - 12-03-15di Aurelio Mancuso per Cronache del Garantista ed. Reggio Calabria 

Provo a spiegare, al sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e ai consiglieri comunali presenti in aula, che all’unanimità hanno sostenuto la mozione sulla “famiglia naturale”, presentata dal rappresentante di Forza Italia Massimo Ripepi, cosa hanno votato e, perché a una persona mediamente di buon senso le preventive e successive dichiarazioni del primo cittadino appaiano perlomeno curiose. L’altro giorno nel Consiglio comunale è stato illustrato dal consigliere azzurro, un ordine del giorno identico a quelli assunti in due regioni, Lombardia e Veneto e in due comuni, Assisi e Palermo. I gruppi di centro destra in tutte queste istanze istituzionali si sono fatti protagonisti nel sostenere che sia in atto una pericolosa campagna per l’affermazione delle teorie gender (misteriosa nuova categoria di cui non si spiegano mai i contorni precisi) tesa a plagiare i bambini nelle scuole italiane e far sì che dubitino di appartenere al genere maschile o femminile. Continua a leggere

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L’Italia è circondata: nei Paesi vicini ci si può sposare

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sloveniadi Aurelio Mancuso Il Garantista 5 marzo 2015

A meno che non voglia recarsi a San Marino, o come spesso gli sarà già capitato in Vaticano, il senatore Carlo Giovanardi che deve la sua perdurante popolarità per l’ostentata avversione nei confronti dei diritti delle persone lgbt, da ieri se vuole varcare il confine italiano sarà costretto a imbattersi con stati europei che hanno nella loro legislazione o le unioni civili, Austria e Svizzera, o addirittura il matrimonio egualitario Francia e Slovenia. Proprio questo ultimo piccolo stato con circa 2 milioni di abitanti, che dal 2004 aderisce all’Unione Europea, l’altra sera ha approvato a grande maggioranza l’estensione del matrimonio anche alle coppie omosessuali comprese le adozioni. (altro…)

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Zoff: “Boschi Cheerleader”. E la sen. Puppato sta zitta

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maria_elena_boschidi Aurelio Mancuso il Garantista 28 febbraio 2015

Dove metteresti la Boschi in una squadra ideale dei politici? A La Boschi? “A fare la cheerleader” così ha risposto Dino Zoff in collegamento telefonico con la trasmissione radiofonica del servizio pubblico “Un giorno da pecora”. I maschi naturalmente almeno in panchina, in difesa, centro avanti e attacco. Ospite della puntata la senatrice del Pd Laura Puppato, che non ha avuto nemmeno un sussulto di fastidio, anzi muta ha continuato a commentare gli altri posizionamenti maschili nella formazione ideale dell’allenatore della nazionale. Non stupisce che da un anno schiere di giornalisti e politici non perdano l’occasione per fare a fette Maria Elena Boschi e, con lei Marianna Madia e Federica Mogherini, ree di essere donne, belle, quindi inesperte miracolate dalle concessioni di Renzi. Delle asservite sciocchine, si accusa da più parti, soprattutto a sinistra, funzionali a imbellettare il maschilismo del capo. (altro…)

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Riconoscere lo Stato di Palestina: un errore aumenterebbe la tensione in Medio Oriente

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israel-palestineIl Garantista sabato 21 febbraio 2015

di Aurelio Mancuso
A cosa concretamente serve la mozione che molti gruppi e pezzi di partiti vogliono votare a tutti i costi per chiedere al governo italiano di avviare la procedura di riconoscimento dello Stato Palestinese? A immettere ulteriore tensione in un medio oriente di cui, colpevolmente, da anni ci siamo disinteressati. Come italiani ci dovremmo domandare perché, oltre a registrare il precipitare nell’estremismo il confronto tra israeliani e palestinesi, la nostra richiesta, collegata all’insipienza della diplomazia europea, sarebbe oggi utile. A breve Israele andrà al voto, a causa di una instabilità politica che dura da molto tempo e, che indica come la classe dirigente di quel paese, sia inadeguata ad affrontare il mutare impetuoso dello scenario internazionale in cui la strumentalizzazione dell’elemento identitario islamico è sfuggito di mano a tutti i paesi arabi, da quelli considerati dall’occidente “moderati”, che però finanziano movimenti di destabilizzazione politica e militare funzionali a mantenere posizioni di potere, a quelli dichiaratamente integralisti, ora preoccupati di aver sollecitato un’escalation di frammentazione ingestibile. Il tutto aggravato dal fallimento dell’illusoria “primavera araba” e dall’aver pensato che cacciati alcuni dittatori sanguinari si sarebbe potuto, da parte delle potenze occidentali, gestire meglio lo scacchiere mediorientale, salvo poi non mettere in campo un minimo di decente strategia. (altro…)

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