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Caro Giuliano, nessuno tocchi D’Elia

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di Aurelio Mancuso – glialtrionline.it

Non è dato di sapere se Sergio D’Elia, segretario di Nessuno Tocchi Caino, un passato di militanza in Prima Linea, che ha, a differenza di altri, pagato il suo debito con la giustizia italiana, ci tenga a ricevere l’Ambrogino d’Oro, onorificenza che il Consiglio Comunale annualmente riconosce a personalità e associazioni milanesi che si sono particolarmente distinte per la loro attività culturale e sociale. L’unica cosa che sappiamo è che i Radicali meneghini avevano avanzato la sua candidatura, ora decisamente respinta da Giuliano Pisapia.

 L’Ambrogino d’Oro è sempre fonte di polemiche feroci in città, si sono assegnati attestati negli anni passati a personaggi che dividono l’opinione pubblica. continua a leggere

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Adelante Giuliano, il politico dagli occhi dolci .

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Noi ci credevamo. Settimanale gli Altri venerdì 20 maggio 2011 Di Aurelio Mancuso E bravo Pisapia! Questa redazione ci ha sempre creduto, a parte il sottoscritto, che ce l’avresti fatta a mandare al ballottaggio la Moratti. Siamo chiari, con questo scarto di vantaggio nessuno di noi se lo immaginava e con tutta la prudenza del caso, ne siamo entusiaste ed entusiasti. Persino io, che son ruvido e avrei allora sostenuto più volentieri Boeri alle primarie (per fortuna non voto a Milano, ma soltanto in una città della provincia), devo ammettere che il tuo tratto timido, il tuo incidere con pazienza tra i quartieri milanesi, piano piano mi ha conquistato. Ci siamo visti alla manifestazione del 25 aprile, e una polemica durante le primarie è stata superata di colpo. Eri già in pista da molto tempo e ti ho visto teso ma sereno, finalmente la figura rassicurante e inclusiva di tutte le sinistre. Quelle sinistre che a Milano dal 1993 hanno collezionato sconfitte su sconfitte, pervicaci nell’inseguire un’inutile rincorsa al centro moderato (quanto estremismo in questo centro politico italiano…), dei poteri forti, dei salotti buoni. Tutta una corsa tesa ad accreditarsi in segmenti sociali e finanziari “naturalmente” ancorati al berlusconismo, che mai hanno dato segnali confortanti. Invece Giuliano Pisapia con la faccia stravolta da una immane fatica, l’avvocato, giurista di tante battaglie per la libertà e i diritti civili, che per nostra fortuna ha tenuto distante da ogni tentazione giustizialista, ha scelto un’altra strada. Nella città dove tutta la politica sembrava ruotare intorno ai processi, da Mani Pulite ai Bunga Bunga, lui se ne è interessato, ma ha insistito sempre sulla società devastata, nella grande città del lavoro e dell’economia, dalle precarietà e dalle solitudini. Chi ha vinto per ora? Lui e il suo progetto di prendere in mano direttamente le linee essenziali di una campagna elettorale quasi impossibile, ma anche le sinistre, che con uno stupore che coinvolge tutti quelli che conoscono bene questa terra complicata, avanzano e superano i partiti del centro destra. Questo “estremista” gentile, come hanno dovuto ammettere anche i più accorti cerberi della destra milanesi, che se avessero potuto avrebbero strozzato la Moratti quando nel confronto a Sky lo ha insultato come un ladro, amico dei terroristi, perché è piaciuto così tanto ai milanesi? Non è facile dirlo, non avventuriamoci in analisi di spicciola politica sociologica. Credo personalmente, che come in una congiunzione a scientifica astrale, sia l’uomo giusto capitato nel momento giusto, a dispetto degli stessi partiti delle sinistre, e anche di tante persone meno influenzate dai rigidi cerimoniali delle forze politiche. La sua forza sta probabilmente (non riempitemi di miserie) nel suo aspetto “debole”, in un eloquio esattamente contrario all’aggressività dei Berlusconi nazionali e meneghini. Tutto ciò che ha fatto temere in una debacle le sinistre milanesi (eh sì, quanti hanno scommesso che avremmo perso al primo turno?) si è rivelata una potente pozione rigenerante. Giuliano non se ne avrà a male, se definisco la sua figura come la più anti populista e anti leaderistica di cui nonostante noi stessi avevamo davvero bisogno. La sua caparbietà di voler parlare solamente di programma, di proposte concrete per Milano, non sono sufficienti a spiegare la capacità di aver stoppato e superato il ciclone milionario della campagna elettorale di Letizia Moratti. Non facciamo le anime belle: dodici milioni dichiarati dal comitato dell’avversaria come spesa complessiva per la campagna elettorale a confronto del milione messo in campo dal centro sinistra, sono un’enormità, eppure oggi siamo a raccontare dell’impresa di Giuliano. Altri diranno di come la sua non sia una vittoria esclusiva, con soddisfazione si registra un’avanzata del PD e di tutte le sinistre, che significa che anche nei partiti qualcosa è cambiato e bisognerà farne tesoro. Ma noi vogliamo “coccolare” Pisapia, perché se lo merita e, perché ora tutte e tutti abbiamo bisogno di ulteriore energia positiva. Rimane poco più di una settimana alla sfida decisiva, e per noi de gli Altri, ragazzacci e ragazzaccie un po’ impudenti, Giuliano rappresenta una concreta speranza, che gli errori del passato producenti enormi cumuli di macerie, possano finalmente esser stoccati. Adelante Giuliano, dagli occhi dolci, inquieti che esprimono davvero quella “Milan con el cor in man”.

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