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Non ci giriamo intorno: è crollato il Pci – settimanale gli Altri

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bersanidi Aurelio Mancuso

Inutile ricercare formule originali per descrivere le macerie in cui è ridotto il Pd. I risultati raccontano con drammatico realismo un dato inconvertibile è crollata la roccaforte di Botteghe Oscure. Da quel lontano 1989 a oggi gli eredi del PCI e in seguito insieme a una parte della Dc, hanno tentato di mantenere in piedi l’area di un terzo dell’elettorato che a tratti si è espansa oltre, per assaltare democraticamente i palazzi del potere, ma non sono mai riusciti a sfondare per ottenere una maggioranza solida, qualsiasi sia stata la legge elettorale per le elezioni politiche. Le analisi si stanno sprecando, rimanendo su una linea il più possibile oggettiva, Bersani ha cercato di mantenere saldo quel terzo sperando in un ampliamento sufficiente per ottenere la maggioranza, ma la vittoria è mancata . Molti pensano che con Renzi il risultato sarebbe stato alla portata, dimenticando un altro dato oggettivo, probabilmente l’erosione del voto a sinistra sarebbe stato importante, non compensato da un recupero sul fianco destro, che come si è visto si è rinsaldato da una parte intorno al Pdl e dall’altra ha seguito la strada grillina. Rimane ora da capire come si potrà affrontare una situazione esplosiva, da una parte la missione impossibile di formare un governo, dall’altra l’apertura della fase congressuale. (altro…)

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Italiani, armata Brancaleone contro i diritti – settimanale gli Altri – editoriale

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L’Italia è in trincea, ormai combatte senza sosta una battaglia politica e culturale immane per difendere con tutte le forze a disposizione, la sua arretratezza civile. Per la gioia del conservatorismo italico, sono ancora a disposizione molti soldi, mass media, truppe d’indottrinamento fornite anche dallo Stato alleato del Vaticano, senza il quale forse la battaglia sarebbe già stata persa da tempo. E invece eccoci qui, a scavare una sempre più profonda e spinata trincea a difesa di Ordine, Patria, Famiglia, fieri del nostro razzismo che ci fa odiare Nord e Sud, donne e uomini, etero e gay, italiani e extracomunitari, e così via. Ci piacciono i proclamati proibizionismi di tutte le risme, che colpiscano possibilmente i deboli e salvino sempre i forti. L’autarchia valoriale è la modalità con cui i partiti di destra respingono le leggi contro l’omofobia, per il riconoscimento giuridico delle coppie gay, per una reale regolamentazione sulla fecondazione assistita, per il testamento biologico. Più volte Buttiglione, Giovanardi, leghisti di ogni pianura, hanno affermato che il nostro Paese non deve seguire ciò che avviene fuori da esso, che noi siamo migliori. Non importa nulla che l’Italia abbia sottoscritto tutti i Trattati europei, tutte le convenzioni internazionali. (altro…)

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Islam e democrazia: Quella sinistra cieca che giustifica qualsiasi cosa – Settimanale gli Altri

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di Aurelio Mancuso

La libertà di espressione, la satira, persino le opere di cattivo gusto possono esser messe da una parte per opportunismo politico o rispetto delle sensibilità religiose? No. Salvo che si pensi che le confessioni siano portatrici di valori più alti e intoccabili rispetto al perimetro disegnato dalle democrazie moderne, basate sul concetto di laicità e di pluralismo. Tutte le pruderie moderatiste che vanno per la maggiore dopo le proteste islamiche per l’irrispettoso filmetto su Maometto, fanno venire il voltastomaco, sono uno dei peggiori retaggi che ci si continua a portare dietro, persino nei luoghi più “laicisti” come la Francia. Si sono evocati a sproposito il senso di opportunità e di rispetto dei simboli religiosi, operando vere e proprie azioni di censura. Ci sono due questioni distinte e allo stesso tempo collegate che sono da prendere in considerazione. Da una parte bisogna intendersi come qui e ora libertà di pensiero e difesa delle prerogative statali siano al centro dei pensieri dei nostri governanti, dall’altra è innegabile che tutto il grande sommovimento negli Stati a maggioranza islamica ponga il tema di se e come muteranno le loro elaborazioni politiche rispetto alla democrazia. (altro…)

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Quella strana amnesia sul testamento biologico – settimanale gli Altri

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di Aurelio Mancuso

Il disegno di legge sul testamento biologico langue al Senato dopo che l’anno scorso fu approvato dalla Camera dei Deputati. Il testo nella pratica stravolge le intenzioni di chi sostiene la necessità che le dichiarazioni anticipate di trattamento possano stabilire con chiarezza la scelta delle persone in materia d’interventi terapeutici in caso d’incoscienza, esclude la possibilità che il paziente possa elencare i trattamenti cui non desidera essere sottoposto. In ogni caso, il testo afferma che alimentazione e idratazione “dovranno essere mantenute fino al termine della vita, ad eccezione del caso in cui le medesime risultino non più efficaci nel fornire al paziente i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo. Esse non possono formare oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento”. L’interruzione traumatica del governo Berlusconi e lo sfaldarsi della maggioranza di destra ha bloccato l’iter della discussione, che molti sperano sia abbandonato in vista delle elezioni politiche. In effetti, come ebbero a dire molti giuristi, intellettuali, medici, meglio non avere una legge che veder approvato un provvedimento ideologico, anticostituzionale, che impedisce la libertà di scelta delle cure. (altro…)

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Valle d’Aosta: dietro la bella cartolina, un microcosmo in declino – settimanale gli Altri

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di Aurelio Mancuso

Di verdi valli, alte vette, ruscelli impetuosi, decine di castelli e roccaforti, stambecchi camosci e marmotte, piste da sci e sentieri fiabeschi vive la fama  della Valle d’Aosta. La più piccola e meno popolata regione d’Italia, incastonata tra il Piemonte, la Svizzera e la Francia, è una terra ricca di tradizioni e culture linguistiche minoritarie e storicamente importanti. Su questo ritratto generazioni di politici valdostani hanno contato per poter, nel silenzio generalizzato, gestire una vera e propria miniera d’oro, popolata da appena 127 mila abitanti, che grazie al turismo negli anni fortunati possono arrivare a tre volte tanto. La Vallée, come tanti la chiamano per ricordare il bilinguismo formale instaurato dal dopo guerra, in molti casi utilizzato nel comparto pubblico per selezionare una sicura riserva di consenso, discriminando chi quel francese non lo conosceva perché proveniente da altre regioni italiane, ha avuto tutti i privilegi discendenti dallo Statuto Speciale incardinato nella Costituzione Italiana. (altro…)

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