Due uomini che convolano a nozze nella serie tedesca “Un ciclone in convento”. Ma l’ammiraglia Rai cassa la puntata e la sostituisce con un’altra. Paola Concia: “La Rai nelle mani del centrodestra, lontana anni luce dal sentimento degli italiani”. Mazza ammette la censura, “stupore” dalla casa di produzione

Matrimonio gay in una fiction RaiUno fa saltare la puntataUN MATRIMONIO gay celebrato in un convento. Due uomini che convolano a nozze, tra la gioia delle suore e del sindaco. Una scena che RaiUno ha deciso di censurare, non mandando in onda un’intera puntata di Un ciclone in convento, la serie tedesca trasmessa in Italia dal 2004. Ieri mattina, infatti, al posto dell’ottava puntata, intitolata “Romeo e Romeo” (e incentrata appunto sulle nozze omosessuali), si è deciso di mostrare il meno problematico “Un nonno mitico”.

Diverso il trattamento riservato al tema da Das Erste, la principale rete pubblica tedesca dalla quale la Rai ha acquistato la serie, e che non ha avuto alcun problema a mostrare la puntata “incriminata”, e per di più in prima serata.

IL VIDEO DEL MATRIMONIO 1

LE IMMAGINI 2

La serie (titolo originale Um himmels willen), giunta alla decima edizione, viene trasmessa il lunedì, martedì, mercoledì e venerdì alle 10.50 su RaiUno. I protagonisti sono il sindaco di Kaltenthal, Wolfgang Wöller (interpretato da Fritz Wepper, noto soprattutto per il suo ruolo nell’ispettore Derrick), che vuole trasformare il convento del paese in un moderno centro congressi, e la sorella Lotte Albers, che lotta per salvare l’antico convento. Dopo aver mandato in onda, lunedì 5, l’episodio “Ippoterapia”, martedì – stando all’elenco completo delle puntate prodotte in Germania – sarebbe toccato a “Romeo e Romeo”. Lo scenografo Gerhard Scharf e l’insegnante Günther Reichert decidono di sposarsi proprio nella cappella del convento, completo nero per uno, bianco per l’altro, con la collaborazione del sindaco e di tutte le suore (una novizia accompagnerà il “sì” con alcuni canti). Al termine della cerimonia, officiata dal sindaco, lancio tradizionale di riso e viaggio su un calesse.

In Germania le unioni omosessuali sono realtà dal 2001, quando è stato introdotto l’istituto della convivenza registrata, in tedesco “Eingetragene Lebenspartnerschaft”, esclusivamente per le coppie omosessuali. E a Francoforte si è sposata, lo scorso mese di agosto, la deputata Paola Concia, che si è ufficialmente unita alla storica compagna, la criminologa Ricarda Trautmann. “Ormai in Italia arrivati alla censura della realtà – è il commento della deputata – in Germania le nozze tra persone dello stesso sesso sono la normalità. Quando mi sono sposata, ho visto, nella funzionaria pubblica avevo davanti rispetto e amore, tanto quanto ne aveva verso le coppie eterosessuali. Non c’è nulla di strano. In queste settimane, ho ricevuto moltissimi messaggi da parte di persone cattoliche, che mi volevano testimoniare la loro vicinanza. La Rai, che è ormai completamente nelle mani del centrodestra, è lontana anni luce da quello che è il sentimento generale degli italiani”.

“La decisione di censurare la puntata è stata presa da Rai 1, ovvero Rai Vaticano, la rete più vicina alle gerarchie cattoliche – fa notare Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia- il problema sono i dirigenti della televisione pubblica, i quali pensano che gli italiani non siano pronti a vedere scene di questo tipo. Non è così”. Mancuso chiede che la Rai trasmetta la puntata “tagliata”: “Gli italiani hanno un grande potere, che è quello del telecomando. Se non lo dovessero gradire, cosa che non ritengo possibile, potranno cambiare canale”.
In passato, la Rai era già stata fortemente criticata per essere intervenuta sul film di Ang Lee I segreti di Brokeback Mountain, una storia d’amore cult per la comunità omosessuale, dalla quale i dirigenti della tv pubblica hanno ritenuto opportuno censurare alcune scene giudicate troppo forti. In realtà, si trattava soltanto di alcuni romantici baci tra i due cowboy – mentre non vennero tagliate le scene di sesso eterosessuale. La prima censura si è abbattuta sulla pellicola nel dicembre del 2008, quando venne trasmessa in versione ridotta da Rai 2. Dopo le polemiche, la rete si scusò, e la trasmise integralmente in seconda serata, ma soltanto nel marzo del 2009. Nel settembre del 2010 e ancora nel giugno 2011 è toccato al digitale terrestre di Rai Movie epurare i baci gay.

Sulla vicenda sono intervenuti, da Monaco, i produttori della serie. La portavoce della “NDF”, Anja Konen Praxl, trova “stupefacente” la decisione della Rai ed esprime tutto il suo “disappunto” per la cancellazione dell’episodio. “Quando abbiamo lavorato a quella puntata  –  dice a Repubblica. it  –  abbiamo fatto in modo di non cadere in nessun luogo comune, la critica tedesca lo ha capito. Abbiamo anche fatto attenzione a far officiare la cerimonia da un sindaco, all’interno di una cappella cattolica”. “Ho ricevuto moltissime mail di telespettatori che ci hanno voluto ringraziare. Qualche polemica c’è stata, ma solo da parte degli ultracattolici. Per questo ritengo che la scelta della Rai sia stata esagerata. Forse non hanno visto bene l’episodio”. Quanto ai dati di ascolto, in Germania, la puntata in questione, fa sapere l’ufficio stampa del programma, è stata vista in prima serata da 6.600.000 persone, pari ad un 20,3% di share.

Mauro Mazza, direttore di Rai 1, cerca di placare le polemiche, alimentate anche dal tam tam sui blog e social network. “Non c’è stata nessuna volontà censoria”, afferma il dirigente del primo canale della televisione pubblica, salvo poi ammettere che la puntata in questione è stata cancellata “per evitare una polemica”. “È stata una scelta in parte obbligata e in parte editoriale  –  ha detto Mazza – Avevamo la necessità di togliere una puntata della serie per problemi di spazio editoriale, dovendo variare le puntate abbiamo deciso di togliere questa in quanto, il matrimonio gay avveniva sull’altare di una chiesa cattolica, alla presenza di una suora e di un sindaco. Abbiamo quindi deciso di eliminarla proprio per evitare una polemica e invece ne è scoppiata un’altra per ragioni diverse”. Una spiegazione che non convince la stessa Concia, che ha annunciato di aver presentato un’interrogazione urgente, attraverso la Commissione di Vigilanza, per chiedere a Rai Uno di trasmettere “Romeo e Romeo”. Molto critico sulle affermazioni di Mazza è anche Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, che ne chiede le dimissioni: “Il direttore di Rai Uno motiva la mancata messa in onda dell’episodio ammettendo implicitamente una censura. Mazza trovi il modo di mandare in onda la puntata e magari organizzare un dibattito o rassegni le dimissioni”. Per Matteo Winkler, docente all’Università Bocconi e avvocato della “Rete Lenford”, “non si capisce su quale base sia stata assunta questa decisione. Quella di evitare polemiche è una giustificazione ridicola. Se non ti piace quello che vedi, cambia canale. Si tratta di una censura del tutto arbitraria. Le unioni gay esistono in altri Paesi e molte chiese protestanti danno la loro benedizione. Censurarle significa negare la realtà e offendere la dignità di gay e lesbiche, come se non esistessero”. Unica presa di posizione a favore della decisione di Mazza quella dell’Aiart, l’associazione dei telespettatori cattolici: “La tv non equipari il matrimonio tra un uomo e una donna alle unioni omosessuali. La stragrande maggioranza della popolazione non vuole che il matrimonio tra un uomo e una donna sia messo sullo stesso piano delle unioni omosessuali”.

(Fonte repubblica.it di Marco Pasqua)

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