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Equality Italia: Fornero primo piccolo positivo passo

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La risposta del ministro FORNERO all’appello lanciato da Vanity Fair, che vede tra i primi firmatari Aurelio Mancuso presidente di Equality Italia, è sicuramente un primo piccolo passo, più espressione di buona volontà, che impegno concreto rispetto ad una azione di governo a sostegno di una legge sulle coppie gay. Le buone parole sono sicuramente migliori delle tante offese che provengono da diversi esponenti politici, ma tecnicamente non portano fatti nuovi. Speriamo che il ministro trovi il coraggio e la determinazione necessari affinché giungano presto atti concreti.

Comitato nazionale Equality Italia

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Cara Fornero, #nocoppiediserieB. L’appello per i diritti dei gay di Vanity Fair

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Vanity Fair lancia un appello al ministro del Lavoro a favore dei diritti delle coppie omosessuali. Tra i firmatari Raoul Bova, Saviano, Geppi Cucciari, La Pina, Don Ciotti, Paola Concia, Alessandro Benetton, Milena Gabanelli, Marco Materazzi, Mina, Francesco Vezzoli. Firma anche tu, scrive  una mail. E condividi l’hastag su Twitter.

Spett. ministro Fornero,

ci rivolgiamo a Lei in quanto titolare del dicastero del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari Opportunità. L’Italia, assieme alla Grecia, è l’unico Paese dell’Unione Europea a non offrire alle coppie omosessuali alcuna opzione: né matrimonio né patto civile. Si crea così una palese disparità tra le coppie conviventi a seconda dell’orientamento sessuale. Questa disparità porta a gravi ed evidenti discriminazioni che vanno a toccare diritti fondamentali di ogni cittadino: dalla possibilità di assistere il compagno/la compagna ricoverato/a in ospedale alla presenza nell’asse ereditario. Con l’attuale assetto legislativo, le coppie eterosessuali possono decidere di sposarsi e dunque accedere ai diritti di cui sopra; se scelgono diversamente sanno che non ne godranno. Questa possibilità di scelta è invece preclusa a tutte le coppie omosessuali: a loro l’accesso a quei diritti è sempre e comunque negato.

Vanity Fair e i firmatari di questo appello la invitano quindi a farsi carico del problema, e a portarlo all’attenzione del governo di cui fa parte

Alessandro Benetton, imprenditore

Raoul Bova, attore

Don Luigi Ciotti, sacerdote

Paola Concia, deputato

Geppi Cucciari, comica

Milena Gabanelli, giornalista

Marco Materazzi, calciatore

Mina, cantante

La Pina, deejay

Roberto Saviano, scrittore

Francesco Vezzoli, artista

Franco Grillini, giornalista

Ivan Scalfarotto, politico e consulente

Aurelio Mancuso, giornalista

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Equality Italia: pestaggio di sette ragazzi gay. Fornero batta un colpo

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Nell’esprimere all’amico Marco Coppola, della Segreteria nazionale di Arcigay e ai sei ragazzi la nostra solidarietà e vicinanza ci rivolgiamo ancora una volta al ministro Elsa Fornero, affinché finalmente batta un colpo e si esprima con chiarezza rispetto alla violenza ai danni delle persone lgbt. Non è possibile che un governo in carico, sia così afono rispetto a quello che sta accadendo nel Paese. Da una parte le persone e le coppie gay finalmente sono emerse dalla clandestinità e vivono alla luce del sole, dall’altra sono soggette di aggressioni e violenze. Chiediamo inoltre al SILB, il sindacato dei locali da ballo italiani, di assumere immediate iniziative nei confronti dei gestori del locale di Varese dove è avvenuta la vile aggressione da parte della security. Siamo certi che i responsabili saranno prontamente individuati, purtroppo la legge Mancino non contempla i reati d’odio nei confronti delle persone lgbt, e, quindi, i colpevoli non saranno condannati con una pena certa e giusta.

Aurelio Mancuso presidente Equality Italia

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Abolizione articolo 18 estenderebbe razzismo e omofobia

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Uno degli aspetti di cui si parla assai poco quando si affronta la discussione sull’articolo 18, è che grazie a questa norma e alla Direttiva Europea 78/2000 che ne rafforza il senso e suoi recepimenti, in Italia non è possibile licenziare, tutte quelle persone che sono purtroppo soggette di maggiori discriminazioni, tra cui le persone omosessuali e transessuali. Non entrando nel merito del confronto aperto tra le parti sociali e il Governo, sulla riforma del mercato del lavoro, Equality Italia intende però segnalare, che anche in una logica di riorganizzazione delle tutele e di una loro estensione, non si possa non tenere conto di un aspetto concreto che riguarda migliaia di lavoratrici e di lavoratori, che attiene alle discriminazioni che subiscono sul posto di lavoro in ragione della propria condizione d’età, di genere, di provenienza nazionale, convinzione religiosa o filosofica, disabilità, orientamento sessuale e identità di genere. Chiediamo, quindi, al ministro Elsa Fornero, ai sindacati e agli imprenditori, di mantenere alta l’attenzione sul fenomeno delle discriminazioni sul posto di lavoro, così come indicato nelle Direttive europee nel Trattato di Lisbona.
Aurelio Mancuso presidente Equality Italia

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Mancuso (Equality Italia): ottimo l’impegno sulla direttiva europea sulle discriminazioni. Ora i fatti

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 “Si è conclusa oggi l’audizione del Ministro Elsa Fornero  nelle commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati, rispetto alla sua attività come responsabile delle deleghe sulle Pari Opportunità. Rispetto al primo intervento tenuto la scorsa settimana il Ministro ha integrato il relazione scritta e l’introduzione di questa mattina con parti che mancavano, soprattutto inerenti le discriminazioni delle persone lgbt. Equality Italia apprezza la volontà del Ministro di mantenere saldo l’obiettivo di impegnarsi su tutti e sei i fattori di discriminazione che sono alla base delle Direttive dell’Unione Europea: genere, provenienza nazionale, età, disabilità, convinzione religiosa o filosofica, orientamento sessuale e identità di genere. In particolare è positivo che il Governo Monti si impegnerà in sede europea affinché, al contrario di quello che è fatto il Governo Berlusconi, a sostenere la conclusione dell’iter della nuova Direttiva “orizzontale” sulle discriminazioni, atto concreto che una volta approvato obbligherà anche all’Italia di adeguare la propria legislazione per esempio in merito ai diritti di cittadinanza delle persone migranti,  (altro…)

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