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Ce la faranno i nostri “eroi” a uscire dal tunnel – settimanale gli Altri

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L’aff0llato ring del centrosinistra

di Aurelio Mancuso

E’ in vista un’alleanza politica estesa a tutti i partiti che attualmente appoggiano con convinzione il governo Monti? Questo progetto è accarezzato da alcune componenti del PD, che da sempre vogliono lo spostamento centrista del partito, liberato, secondo i loro desiderata, per sempre da una sinistra interna ed esterna ingombrante, troppo legata alle sinistre europee, ancora ancorata al lavoro inteso come la difesa dei dipendenti, da risultare antica, non adeguata a questi tempi dove le ideologie si scolorano e affidano alla concretezza dell’impresa e della finanza il loro orizzonte di cambiamento. Dai lettiani, volto tecnocratico dei popolari, fino ad alcune aree provenienti dai DS sostanzialmente alberganti nell’ex grande area veltroniana, si attendono i passi falsi di Pierluigi Bersani, che come un mantra continua a ripetere che il primo obiettivo è costruire un programma snello e chiaro, su cui chiamare tutte le forze che ci stanno a costruire la futura alleanza di governo. (altro…)

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Ichino in cattedra. Il mercato dei diritti un’anomalia tutta nostra

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Tutta questa discussione sull’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, che per fortuna almeno per ora è stata stoppata dal PD, alimenta una riflessione che non può conchiudersi nel confronto, pur importantissimo sulla riforma del mercato del lavoro. Certo il lavoro, come ci rammenta la Costituzione è  il primo fondamentale diritto su cui è fondata la nostra convivenza, ma oggi alla luce di come è cambiata la società sostanziale italiana, come leggere questa affermazione? In primo luogo quando i diritti si difendono si perdono, quando si promuovono ne fanno scaturire di nuovi, e questa lezione dovrebbe essere tenuta a mente sia da parte delle forze politiche e da questo strano governo tecnico e sia dai sindacati. (altro…)

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Lo Stato faccia pagare l’Imu alla chiesa e cambi l’8 per mille

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Comprendiamo che il cardinale Angelo Bagnasco tenti di aggrapparsi ai dati parziali pubblicati su Avvenire, per affermare che la chiesa italiana paga già l’IMU, ma la verità è un’altra, così come recita il timidissimo ordine del giorno votato dal Parlamento, l’attuale legge ha “ escluso il pagamento dell’imposta comunale sugli immobili per gli immobili della Chiesa destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché di culto, anche se parzialmente utilizzati a fini commerciali”. In altre parole oltre che per le cosiddette attività caritatevoli e di solidarietà sociale, la chiesa italiana non paga l’IMU sui cinema, alberghi, ristoranti, romitori, strutture sportive, e molto altro, che abbiano come scopo anche il lucro. (altro…)

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Manovra del governo: quale equità se l’Ici la paga il popolo e non la gerarchia cattolica?

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In queste ore il Governo sta definendo i pesanti provvedimenti che dovrebbero, secondo le intenzioni, colpire tutti gli strati della popolazione in modo equo. In particolare si parla della reintroduzione dell’ICI per la prima casa, che come si sa non è un bene di lusso, ma per la gran parte delle famiglie italiane rappresenta quel minimo di sicurezza sociale, acquisito con anni di duri sacrifici. Appunto, tanti sacrifici che hanno il diritto di essere rispettati, quindi, di essere accompagnati con il superamento di odiosi privilegi che riguardano certamente il ceto politico, le cariche amministrative e istituzionali, le nomine in ambito finanziario ed economico, fino ad arrivare agli stipendi e le pensioni d’oro. Ma l’equità in questo Paese riguarda anche la Cei, proprietaria di un immenso patrimonio immobiliare, che come hanno dimostrato diverse inchieste giornalistiche, in parte è camuffato da risorsa utilizzata per il culto, in verità fa concorrenza scorretta nel settore turistico, in particolare alberghiero e della ristorazione. Questo patrimonio è esente dalla tassazione che colpisce tutti i cittadini, cui si somma, grazie agli accordi concordatari, una detassazione di tutti i beni e i servizi appartenenti al Vaticano in suolo italiano. Sarebbe stato importante se la Cei avesse fatto un gesto di disponibilità, in sintonia con gli appelli rivolti dai vescovi italiani rispetto alla necessità di misure eque e commisurate ai redditi e ai beni dei cittadini, di pagare il dovuto allo Stato. Invece ciò non è avvenuto. Equality Italia si appella al presidente del Consiglio affinché la parola “equità” non rimanga solamente una buona intenzione che si ferma davanti a posizioni di privilegio non più sopportabili, soprattutto quando a goderne, sono enti che a parole predicano la sobrietà e la giustizia, e poi invece sottraggono centinaia di milioni all’Erario.

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Il grigiore di Mario, il colore di Silvio. Ma sono la stessa identica cosa

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Dopo tanti anni di libertinaggio politico classista, ora si è inaugurata la stagione della sobrietà, concetto positivo, che però nell’intenzione dei propugnatori va inteso come una più approfondita campagna moralista sui costumi, letteralmente intesi, e sugli atteggiamenti e i linguaggi. Insomma questo Paese non ce la fa proprio a essere moderato, bisogna passare dai Bunga Bunga alla recita collettiva della Compieta. Naturalmente così come il libertinaggio sfrontato, machista e classista di Berlusconi procurava forti sentimenti di contrarietà, anche la crociata sulla sobrietà a breve sarà contrastata e ridicolizzata. Per portarmi avanti, da buon moderato, mi pronuncio contro l’idea che la dignità delle istituzioni, il ristabilirsi di un minimo di decoro e di rispetto nei confronti dei generi, delle persone che ogni giorno in silenzio mandano avanti l’Italia che produce, passi attraverso un’acquisizione generalizzata di uno stile calvinista. continua a leggere

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