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Matrimoni gay: Ignazio Marino ride, ma non è mica scemo – il Manifesto

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il-manifesto-logodi Aurelio Mancuso

La destra romana è attonita, la sinistra plaudente con moderazione, il movimento lgbt scavalcato in radicalità. Il diavolaccio di Ignazio Marino ha ancora spiazzato tutti trascrivendo sedici matrimoni omosessuali celebrati all’estero. Hai voglia a dire, come fa Alfano, che è un gesto illegale, che il Prefetto di Roma, cancellerà gli atti, rimane un avvenimento politico mondiale, ripreso in ogni dove: nel centro nella cattolicità per la prima volta le famiglie gay sono arrivate fino all’anticamera dell’aula dove si celebrano i matrimoni eterosessuali. Marino, l’amico del cardinale Martini, il sindaco che ha buon dialogo con Bergoglio, ha messo in riga tutti, infischiandosene delle scomuniche del Vicariato (nel gioco delle parti erano inevitabili), delle sceneggiate di sparuti gruppi di irriducibili fascisti, di un centro destra istituzionale, che rabbiosamente ulula denunce e ricorsi. La sua maggioranza, che a giorni dovrà affrontare in Consiglio 5mila emendamenti presentati da Alemanno e soci, sulla delibera d’istituzione del Registro sulle Unioni Civili, mostra il volto della soddisfazione, per nascondere la preoccupazione. (altro…)

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Lui muore, Il marito diventa vedovo. Ma senza tutele.

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LOGO-GARANTISTA-450Di Aurelio Mancuso – Il Garantista      14 Settembre 2014

Sei il vedovo, ma non hai diritto alle tutele sociali. Questa è la curiosa conclusione di una vicenda che ci aiuta a capire come, anche nel nostro paese migliaia di cittadine e cittadini vivano sostanzialmente un apartheid di tutele. Per 45 anni Fred e George sono stati una coppia dell’Arizona, l’estate scorsa hanno deciso di sposarsi in California e purtroppo poco dopo George è morto di cancro. Il suo sposo, compagno di una vita ha cercato di farsi riconoscere i sussidi sociali previsti negli Usa, un giudice dell’Arizona l’ha autorizzato a farsi indicare sul certificato di morte come coniuge, ma siccome la normativa sui sussidi è federale, non potrà accedere ad alcuna tutela. (altro…)

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Mancuso (Equality Italia): importante il richiamo sulle unioni gay dal Presidente della Corte Costituzionale

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matrimonio-gay”Con chiarezza questa mattina il Presidente della Corte Costituzionale, nella sua relazione annuale di attivita’, ha rammentato come con la sentenza 138/2010 sia stato sollecitato il Parlamento a legiferare in materia di unioni dello stesso sesso. Franco Gallo ha quindi nuovamente esortato le Camere ad intervenire”. A sottolinearlo e’ Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia. ”Questo insistere da parte della Corte Costituzionale, e’ un segnale inequivocabile di quanto sia urgente una legge, ormai attesa da decenni, e della cui mancata approvazione e’ responsabile una classe politica sorda rispetto ai diritti civili di milioni di cittadini italiani”, conclude Mancuso.(ANSA).

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Matrimoni gay, Pd e priorità del movimento LGBT: Aurelio Mancuso risponde a Daniele Viotti

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Il fondatore di Equality Italia Aurelio Mancuso replica all’intervento di Daniele Viotti “Perchè i gay del Pd non vogliono i matrimoni gay”.

Ieri su GAY.TV abbiamo pubblicato una lettera aperta di Daniele Viotti, militante Pd e portavoce di  “Vorrei ma non posso – Campagna per il matrimonio omosessuale in Italia“. La lettera, che abbiamo titolato Perché i gay del Pd non vogliono i matrimoni gay? ha avuto una prima risposta: ecco cosa risponde Aurelio Mancuso fondatore di Equality Italia e militante PD a Daniele Viotti.

Non so in quale pubblico dibattito, presa di posizione, scritto giornalistico Daniele Viotti abbia tratto la conclusione che il sottoscritto sia contrario o perlomeno non convinto della richiesta del matrimonio civile esteso alle coppie gay. Ricordo, ormai come un ritornello consunto, che sono stato il primo in questo Paese a spostare l’asse politico della più grande associazione gay italiana, proprio sul tema del matrimonio. (altro…)

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le conestazioni alla Bindi, caro Bachelet è la democrazia

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A differenza di quanto dichiarato dal deputato bindiano Giovanni Bachelet ritengo che le numerose contestazioni, critiche, volontà di interloquire di cui è stata oggetto nelle feste democratiche la presidente dell’Assemblea nazionale del PD, Rosy Bindi, che mai sono sfociate in atteggiamenti aggressivi, siano la chiara volontà di rappresentare un profondo dissenso nei confronti di posizioni legittime, che però possono democraticamente esser avversate. L’onorevole Bindi ha brandito in tutta Italia la Costituzione asserendo che vieta il matrimonio gay, utilizzando una interpretazione distorta della sentenza della Corte Costituzionale. La verità che tale sentenza e quella successiva della Cassazione, non si sono espresse in alcun modo contro l’ampliamento del matrimonio alle coppie gay, rimandando al Parlamento la sovranità di decidere sulla materia. (altro…)

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