“Con alcune tensioni tenute debitamente nascoste all’opinione pubblica, le deleghe sulla famiglia e di contrasto alle discriminazioni sono state affidate ad Andrea Riccardi, ministro per l’integrazione e la cooperazione internazionale, invece che attribuirle al ministero che, coerentemente con la delega principale del Welfare, avrebbe dovuto gestirle. Ci preoccupa questa scelta da parte del presidente Mario Monti, perché è evidente a volontà di affidare, a un cattolico ossequioso  alle posizioni più retrive della gerarchia vaticana, due questioni importantissime che hanno invece bisogno di una visione concretamente laica e rispettosa delle differenze presenti nella società. continua a leggere Sul tema della famiglia, Riccardi eredita la disastrosa gestione dell’omofobo Giovanardi, che ha pervicacemente tradotto politiche famigliari con attenzioni rivolte esclusivamente alle famiglie tradizionali, evitando di prendere atto che la società italiana è articolata oggi in diverse forme familiari e sociali, di cui tra l’altro per ora nessun governo ha voluto tener conto. Cosa farà l’attuale Ministro?”.

Lo dichiara in una nota Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia.

“Per quanto riguarda le azioni contro le discriminazioni, ricordiamo al neofita responsabile, che l’Europa ha stabilito con chiarezza, all’articolo 19 del Trattato di Lisbona che le aree d’intervento sono: età, genere, provenienza,credo religioso e filosofico, disabilità, orientamento sessuale. Vorremo sapere, se per esempio il dipartimento dell’Unar, proseguirà nella sua trasformazione,avvenuta proprio in ragione del Trattato europeo, o sarà ricondotto a occuparsi solamente di razzismo. Insomma egregio ministro Riccardi – conclude Mancuso – è ora che si esprima con chiarezza, giacché ha fortemente voluto due deleghe, spiegando per esempio,su un tema che ha sollevato un grande dibattito negli ultimi anni, se è a favore o contrario alla proposta di legge contro l’omofobia e la transfobia”.

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