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Di Pietro su Rai 1 e Canale 5 per criticare Pd e Pdl offende i gay

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Nel giro di nemmeno dodici ore, il leader dell’IdV Antonio Di Pietro per scagliarsi contro il possibile sostegno di PD e PDL a un governo presieduto da Mario Monti, riesce ad insultare le persone omosessuali. A Porta a Porta di ieri sera, nella foga oratoria, rivolgendosi alla Bindi e La Russa definisce l’accordo come “un matrimonio tra uomini”, sottolineando l’assurdità della nascita di un governo tecnico. Questa mattina su Canale 5 precisa meglio: “Si accorgeranno che non possono stare insieme perché due maschi dentro la camera da letto non fanno figli” e a quel punto sarà rilanciato il ‘patto di Vasto’ tra Pd, Idv e Sel”. continua a leggere

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Proposta di Matteo Renzi sulle coppie di fatto: poche concessioni, nessun diritto

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Ieri sera sono stati pubblicati i 100 punti programmatici usciti dalla tre giorni della Leopolda. Al punto 89 della lista si legge questa formulazione:

“Una regolamentazione delle unioni civili. La legge deve assicurare pieno riconoscimento alla coppia dal punto di vista contributivo e assistenziale. Ciascun convivente può beneficiare dell’assicurazione sulla malattia del compagno e l’unione conferisce gli stessi diritti del matrimonio in materia di cittadinanza”.

Come sempre quando leader di centro sinistra si devono cimentare sul tema del riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, riescono sempre, chissà da chi consigliati, a proporre soluzioni misteriche, assai difficili da interpretare continua a leggere

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Raduni generazionali Pd: nessuna idea su libertà e diritti “Non si può voler uccidere i padri e avere idee più arretrate dei nonni”

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Con questa ingenerosa e dura battuta, però efficace per riassumere la scarsità di confronto concreto sui temi, si potrebbe liquidare tutto questo radunarsi di happening generazionali del PD che affrontano con grande spreco di termini la necessità di un innegabile ricambio di classi dirigenti senza però sostanziare, almeno su uno dei pilastri portanti delle democrazie moderne, proposte al passo con i tempi. Nessuno per esempio, ha affrontato il tema dell’impetuosa trasformazione dell’organizzazione sociale che ha come elementi più evidenti lo stabilizzarsi nei prossimi anni di una presenza intorno al 40 per cento di residenti single, di progressivo superamento dei matrimoni civili rispetto a quelli religiosi, di ulteriore aumento delle famiglie non sposate. continua a leggere

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Equality Italia: adesione e sostegno al comitato ” L’Italia sono anch’io”

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E’ partita da qualche giorno la campagna “L’Italia sono anch’io” coordinata da un ampio schieramento di associazioni e gruppi che ha come obiettivo la raccolta di firme, entro febbraio 2012, in calce a due proposte di legge di iniziativa popolare. La prima riguarda la modifica delle norme che attualmente regolano l’accesso alla cittadinanza italiana, la seconda intende invece estendere alle persone migranti residenti in Italia da almeno cinque anni la possibilità di votare per le elezioni amministrative. Equality Italia, condividendo appieno i principi ispiratori del Comitato e sostenendo con convinzione la necessità che il nostro Paese si allinei alle normative previste in Europa rispetto ai diritti di cittadinanza e di partecipazione attiva alla vita politica continua al leggere

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Equality Italia: “Riapriamo l’agenda politica e sociale. Nuovi linguaggi e confronto bipartisan”

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Roma, venerdì 21 ottobre 2011. Dopo la conclusione del Congresso di fondazione di Equality Italia, tenutosi a Roma l’8 ottobre, il nuovo Comitato nazionale di Coordinamento ha avviato il lavoro di messa in cantiere delle iniziative per i prossimi mesi e per il 2012. Da novembre partirà la campagna del tesseramento accompagnata da riunioni operative e da incontri pubblici in diverse città italiane. Come stabilito dal Documento Politico conclusivo del Congresso, il Comitato nazionale di Coordinamento di Equality Italia utilizzerà il metodo della trasversalità, per mettere in relazione esperienze e punti di vista differenti.  continua a leggere

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Equality Italia: “No alle lesione del Diritto costituzionale di manifestare. Si a misure di tutela.”

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Tra le proposte avanzate ieri dal Ministro degli Interni Roberto Maroni per prevenire e reprimere le violenze nelle manifestazioni, c’è quella che prevede il pagamento di una fideiussione da parte degli organizzatori di cortei. Questa misura lede esplicitamente il diritto costituzionale a manifestare e se fosse approvata, impedirebbe nei fatti a tutti i soggetti politici e sociali non in grado di affrontare una spesa elevata, si parla di centinaia di migliaia di euro, di organizzare manifestazioni. S’introdurrebbe così una palese violazione dell’articolo 17 della Costituzione, che reinterpreterebbe in chiave censitaria un diritto fondamentale. continua a leggere

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