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Intervista ad Aurelio Mancuso presidente Equality Italia – www.mondidiversi.com

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Un incontro di quasi un’ora in cui Aurelio Mancuso (Presidente di Equality Italia) si esprime a tutto campo su caso Barilla, omosessualità, diritti civili, politica e società

In una lunga videointervista di circa 55 minuti, Aurelio Mancuso, Presidente di Equality Italia, si esprime a tutto campo su caso Barilla, omosessualità, diritti civili, politica e società rispondendo alle domande dei fondatori de I Mondi Diversi, Leonardo Pace e Gaetano Di Sabato…

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Mancuso (Equality Italia): importante il richiamo sulle unioni gay dal Presidente della Corte Costituzionale

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matrimonio-gay”Con chiarezza questa mattina il Presidente della Corte Costituzionale, nella sua relazione annuale di attivita’, ha rammentato come con la sentenza 138/2010 sia stato sollecitato il Parlamento a legiferare in materia di unioni dello stesso sesso. Franco Gallo ha quindi nuovamente esortato le Camere ad intervenire”. A sottolinearlo e’ Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia. ”Questo insistere da parte della Corte Costituzionale, e’ un segnale inequivocabile di quanto sia urgente una legge, ormai attesa da decenni, e della cui mancata approvazione e’ responsabile una classe politica sorda rispetto ai diritti civili di milioni di cittadini italiani”, conclude Mancuso.(ANSA).

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Mancuso (Equality Italia): “Pubblicità gay friendly di Eataly dopo quella di Ikea è una sconfitta per Giovanardi”

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“Dopo quella di Ikea, altri marchi scendono in campo con una pubblicità gay friendly”, lo rende noto Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, rete sui diritti civili. “E’ il caso di Eataly che a tutta pagina su La Stampa di oggi pubblica una pubblicità in cui due donne si tengono per mano e a fianco la scritta ‘Anche noi di Eataly siamo aperti a tutte le famiglie’. Così Oscar Farinetti patron di Eataly, fiore all’occhiello della strategia dello Slow Food Made in Italy, si è schierato prontamente al fianco del mobilificio svedese IKEA e dei gay.

“Ne siamo contenti – dice Mancuso – soprattutto perchè queste sono le risposte migliori per combattere una comunicazione politica omofoba, ed è una chiara sconfitta per Giovanardi. Staremo a vedere ora se il sottosegretario si scaglierà anche contro Eataly come ha fatto con l’Ikea, dimostrando una conoscenza parziale e di parte, la sua, della Costituzione che lo ricordiamo sancisce principi di uguaglianza e di pari diritti. Siamo contenti anche perché aziende come Ikea o Eataly e quante vorranno seguire il loro esempio hanno il coraggio di ribadire messaggi che la società e l’opinione pubblica riconoscono molto più di quanto non faccia la politica” conclude Mancuso.

Riprese dalle agenzia stampa di 30 Aprile 2011

EQUALITY ITALIA: “Anche EATALY come IKEA è aperta a tutte le famiglie”, come Equality Torino siamo orgogliosi di Farinetti e porteremo MILK da Eataly nelle sue tappe!

A tutta pagina su La Stampa di oggi una bella pubblicità di Eataly. Solito formato, soliti colori, solita attenzione alla qualità del cibo e due donne che si tengono per mano, a fianco la scritta “Anche noi di Eataly siamo aperti a tutte le famiglie”. Così Oscar Farinetti patron di Eataly si schiera prontamente al fianco del mobilificio svedese IKEA. Quest’ultimo, con medesimo titolo e la foto di due uomini per mano, ha tenuto banco nell’agenda politica di tutta la settimana scatenando le ire più reazionarie del sottosegretario alla famiglia Carlo Giovanardi. Farinetti poi non si limita al solo slogan e lo sottotitola con “evviva l’amore vero tra due persone e la possibilità di crearsi una famiglia… a prescindere dalla razza, dal sesso, dalla condizione sociale, dalla religione, dal pensiero politico e dall’orientamento sessuale”. “Ottima iniziativa che rappresenta una sconfitta per i messaggi omofobi di Giovanardi – ci dice Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, rete sui diritti civili – a cui va il nostro plauso. Invitiamo tutti ad appoggiare l’iniziativa di Eataly e intanto noi sicuramente ci andremo a cena con Stuart Milk nel suo tour italiano sui diritti civili”. “Un Paese socialmente migliore è un Paese più ricco e prospero sotto ogni punto di vista – ci dicono Andrea Benedino e Giovanni Caponetto, del Coordinamento di Equality Italia – E’ questa la visione di Equality Italia ed il messaggio di Richard Florida. Ce la spiegherà dal vivo Stuart MILK, nipote del famoso leader gay Harvey MILK, e consigliere e ispiratore della politica per i Diritti del Presidente degli Stati Uniti. Obama ci dice che i Diritti Civili LGBT sono Diritti Umani e MILK da anni gira l’America e il mondo per spiegare questa teoria in modo trasversale, al di sopra degli steccati della politica, per comprendere il valore dei Diritti Civili per lo sviluppo sociale (ed anche economico) di un sistema Paese. MILK – proseguono gli esponenti piemontesi di Equality Italia – sarà a Torino il prossimo 3 Maggio con 3 iniziative. Incontrerà Mercedes BRESSO e le istituzioni cittadine, presenterà il documentario “Stonewall” al Torino GLBT Film Festival e si conoscerà la società civile ad una cena di gala aperta a tutti al Club Esperia-Torino a cui parteciperà anche il Sindaco Sergio CHIAMPARINO. Ricordiamo che è ancora possibile prenotare (ref. Giovanni Caponetto331.3108108)

 

Rassegna Stampa

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Audio – Di Pietro su Rai 1 e Canale 5 per criticare Pd e Pdl offende i gay

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La mia reazione

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Abolizione articolo 18 estenderebbe razzismo e omofobia

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Uno degli aspetti di cui si parla assai poco quando si affronta la discussione sull’articolo 18, è che grazie a questa norma e alla Direttiva Europea 78/2000 che ne rafforza il senso e suoi recepimenti, in Italia non è possibile licenziare, tutte quelle persone che sono purtroppo soggette di maggiori discriminazioni, tra cui le persone omosessuali e transessuali. Non entrando nel merito del confronto aperto tra le parti sociali e il Governo, sulla riforma del mercato del lavoro, Equality Italia intende però segnalare, che anche in una logica di riorganizzazione delle tutele e di una loro estensione, non si possa non tenere conto di un aspetto concreto che riguarda migliaia di lavoratrici e di lavoratori, che attiene alle discriminazioni che subiscono sul posto di lavoro in ragione della propria condizione d’età, di genere, di provenienza nazionale, convinzione religiosa o filosofica, disabilità, orientamento sessuale e identità di genere. Chiediamo, quindi, al ministro Elsa Fornero, ai sindacati e agli imprenditori, di mantenere alta l’attenzione sul fenomeno delle discriminazioni sul posto di lavoro, così come indicato nelle Direttive europee nel Trattato di Lisbona.
Aurelio Mancuso presidente Equality Italia

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