Folle adoranti riempiono le spianate delle periferie delle città per Ratzinger, nonostante i corvi e gli uccellacci che continuano a beccarsi dentro le mura leonine. Il fenomeno delle masse cattoliche che da ogni angolo della Terra giungono per le grandi occasioni in Italia (lo stesso accade quando queste si tengono in altri Paesi) è inspiegabile a molti osservatori, pure a quelli più smaliziati che conoscono la più potente macchina organizzativa di eventi del Pianeta. Perché nonostante scandali di ogni natura, centinaia di processi di pedofilia, che coinvolgono schiere di preti, documenti che inchiodano, perlomeno dal punto di vista morale, cardinali e prelati affaristi, banchieri, in odore di stupefacenti intrighi e coinvolgimenti mafiosi, la figura del papa, non ne è intaccata? Ci sono vari elementi che compongono questo strano fenomeno. L’intreccio tra superstizione e fede permane come atteggiamento di una vasta parte del popolo di Dio, soprattutto nelle aree latine dell’Europa e dell’America, e di quelle dell’Est a maggioranza cattolica. Nemmeno il Concilio Vaticano II è riuscito a ripulire le secolari incrostazioni “pagane”, a sfoltire l’enorme sottobosco misterico-contadino composto di processioni, riti, edicole. Il papa è il “Grande Sacerdote”, cui è bene affidarsi nei momenti storici di difficoltà e tragedie. E che il mondo, dalla caduta del Muro di Berlino in poi sia entrato in una lunga fase di transizione, che genera vasta apprensione e poche certezze, è un fatto inoppugnabile. Inoltre non di sola superstizione è composta la fede cattolica, tanti fedeli sono teologicamente preparati, consapevoli, impegnati in tantissime attività sociali, culturali e politiche. Un altro aspetto, riguarda direttamente i poteri laici, istituzioni, partiti, mass media, finanza, che hanno perso chi prima e chi dopo, autorevolezza agli occhi di una società, non riuscendo più a proporre un sistema di valori condiviso. (altro…)

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