di Aurelio Mancuso

IMG_2227Nelle periferie di Roma è più chiaro comprendere come la nostra società sia mutata nel giro di pochi anni. Dalle parti di Tor Bella Monica, che fa parte di quel vasto territorio che burocraticamente è descritto come il VI Municipio – Le Torri, convivono decine di etnie, differenti religioni e convinzioni filosofiche, ed è da qui e altri enormi agglomera, della città che può partire una riflessione e un’azione di concreta volontà di dialogo, di mediazione culturale, necessarie a non nascondere i conflitti, a tentare di assumerli e convogliarli in fruttuose occasioni di incontro. IMG_2221Qualche giorno fa, con grande dispiacere non ho potuto partecipare a un convegno dal titolo “La fede: un ponte tra oriente e occidente” cui hanno portato il loro saluto istituzionale Khalid Chaouki deputato del Pd da anni impegnato sui temi delle cittadinanze, l’assessore alla scuola, memoria, partecipazione e giovani di Roma Capitale Paolo Masini e il presidente del VI Municipio Marco Scipioni. Masini ha sottolineato come il cammino interreligioso sia necessario per attivare quella conoscenza utile a spazzare via ogni forma di discriminazione, mentre il presidente del Municipio ha rammentato il lavoro che l’istituzione territoriale svolge per promuovere un’attività di conciliazione delle differenze e di valorizzazione delle culture che vivono nel territorio. E il fatto che ritengo personalmente più importante è che il Pd attraverso i suoi amministratori, ma anche con l’impegno dei Circoli in questa area di Roma stia sviluppando, soprattutto negli ultimi tempi, un’attenzione rispetto alle molteplici identità e culture, tentando di promuovere eventi e manifestazioni importanti, così come è avvenuto già per la Giornata contro la violenza sulle donne. Per tornare al convegno interreligioso è importante sottolineare come la presenza dei seguenti relatori abbia IMG_2233oggettivamente contribuito a favorire un primo approccio positivo: Enrico Modigliani di religione ebraica, monsignor Marco Gandolfo, cattolico, Abdollah Redouan islamico,  George Soponaru suddiacono ortodosso e Stefano Bogoglio in rappresentanza degli evangelici. Paola Gabbrielli, presidente del tavolo interreligioso di Roma ha raccontato il lavoro svolto nel tempo dall’organismo e soprattutto annunciato la possibilità di appoggiare il progetto elaborato dall’assessore alla scuola e cultura del VI Municipio, Andreina Di Maso da cui è stato tratto il titolo dell’incontro. Obiettivo del progetto, si legge nel documento di presentazione, è: “Quello di attivare un circolo di nuovo tipo che potrebbe essere definito Salotto Interreligioso. Intendiamo realizzare tale integrazione tra persone di etnie e appartenenze religiose diverse predisponendo luoghi di ritrovo, di conoscenza reciproca e di scambio di esperienze; creando le condizioni perché si attivino legami e quindi nascano progettiIMG_2214 comuni”.  Lo scopo dello strumento individuato è quello, con l’apporto di un Supervisore e di un’équipe di lavoro, di avviare innanzitutto uno studio sulla presenza di confessioni cristiane diverse da quella cattolica e di altre confessioni religiose.  Il Municipio intende, quindi, procedere a strutturare un rapporto stabile tra le persone di differenti etnie e religioni predisponendo “luoghi di ritrovo, di conoscenza reciproca e di scambio di esperienze; creando le condizioni perché si attivino legami e quindi nascano progetti comuni”.  La seconda area di intervento coinvolgerà gli istituti scolastici, che in collaborazione con la Fondazione Centro Astalli, dove sarò promosso un percorso didattico volto alla conoscenza delle “principali identità religiose presenti in Italia”. Questo percorso politico istituzionale merita di essere seguito con attenzione, perché da questi progetti pilota sono fiorite le buone pratiche che sconfiggono nei fatti xenofobia e razzismo.

 le foto di Stefania Leone.

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