0

Gay, troppi no anche nel Pd – Europa

-

Il dibattito che si è sviluppato sulle pagine di Europa, dopo il voto al parlamento europeo sul matrimonio gay, cui le due importanti esponenti del Pd Patrizia Toia e Silvia Costa hanno espresso parere negativo, si è poi arricchito della sentenza della corte di cassazione, che per la prima volta in Italia esprime due concetti importanti. Il matrimonio non può più limitarsi all’unione tra persone di sesso diverso, le coppie gay sono famiglia e soggette al riconoscimento giuridico.Il dibattito è aperto, e ciclicamente si approfondisce, registra importanti prese di posizione e volontà di conoscenza reciproca. E proprio questo confronto, che le due parlamentari europee chiedono si debba sviluppare dentro il Pd, sarebbe tanto urgente visto che manca un anno alle elezioni politiche e il maggior partito d’Italia non può giungere impreparato e soprattutto diviso. Accettando la sfida delle due esponenti politiche e condividendo parola per parola l’argomentare dell’onorevole Anna Paola Concia, che ha spiegato quali sono le determinazioni scientifiche anche in materia di figli nati in famiglie omosessuali, e quale significato assumono le sentenze delle corti costituzionale e di cassazione, vorrei aggiungere due elementi alla discussione. continua a leggere

Share
0

Pd nazionale e umbro sconfessano il Sindaco di Gubbio: diritti civili nella nostra identità

-

UNIONI CIVILI: CONCIA (PD), DA GUBBIO SEGNALE ALLARMANTE

(ANSA) – ROMA, 25 GEN – “Quanto accaduto a Gubbio è davvero allarmante: mentre il Pd nazionale cerca di trovare una sintesi unitaria e credibile sul tema delle unioni tra persone dello stesso sesso da presentare nel nostro programma di governo alle prossime elezioni, il sindaco e alcuni consiglieri democratici ugubini votano a favore di una mozione per l’abolizione del Registro delle unioni civili presentata dal Pdl, andando così contro la linea del partito e i suoi stessi valori fondanti”. Lo dichiara la deputata del Pd Anna Paola Concia. “Evidentemente chi ha votato in questo modo non vuole bene né al Partito democratico, né ai suoi elettori. Mi aspetto che il Pd umbro chiarisca al più presto quanto accaduto e mi appello a Rosy Bindi, che presiede la Commissione Diritti del partito, affinché intervenga per ribadire l’impegno del Pd contro ogni forma di discriminazione” conclude Concia. (altro…)

Share
0

Una “Wikileaks” dei gay nascosti ma omofobi

-

il Fatto Quotidiano 17 settembre 2011

SUL WEB PRESTO “NOMI DI POLITICI ITALIANI” –

di Federico Mello

La grande rete internet potrebbe presto metterci di fronte a un nuovo caso dalle conseguenze incalcolabili. Se Julian Assange è diventato un mito – amato e odiato – pubblicando sul web i “cable” top secret delle ambasciate di mezzo mondo, un gruppo di anonimi adesso promette di scatenare il panico tra decine e decine di personalità italiane, di sollevare infinite discussioni sul binomio privacy/ trasparenza e di rilanciare il dibattito sulla legislazione per i diritti civili delle persone omosessuali. continua a leggere

Share
0

Lesbica picchiata a Milano: il PM supplisce alla politica

-

“Per fortuna che dalla magistratura provengono sempre più atti che fanno comprendere quanto siano urgenti interventi legislativi in materia di tutela delle persone omosessuali”: cosi’ il presidente di Equality Italia, Aurelio Mancuso, commenta la decisione del pm di Milano Elio Ramondini che ha contestato all’aggressore della donna lesbica aggredita a Milano pochi giorni fa l’aggravante per avere agito per motivi abietti quali l’omofobia. “Naturalmente – aggiunge Mancuso – essendo stata bocciata la proposta di legge Concia sulle aggravanti per delitti contro le persone lgbt, ne’ in questo caso nè‚ in tutti continua a leggere

Share
0

Dibattito alla Festa Democratica Nazionale di Pesaro 2011 : Uguali e diversi nell’Italia che deve cambiare

-

anna paola concia    “Uguali e diversi nell’Italia che deve cambiare” Ne parlano Anna Paola Concia, deputata PD, relatrice del progetto di legge contro l’omofobia, Aurelio Mancuso, presidente Equality Italia, già presidente Arcigay, Angelo Pezzana, fondatore FUORI (fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano), scrittore, Nunzia De Girolamo, deputato PdL, avvocato. Coordina Daniela Preziosi de “Il Manifesto”.
Pesaro, 9 settembre 2011 – Non è un mistero che l’Italia sia il fanalino di coda in Europa in tema di diritti civili, malgrado alcuni grandi città – e Pesaro è fra queste –abbiano istituito un registro delle unioni civili, è solo di poche settimane fa l’ennesima bocciatura del progetto di legge contro l’omofobia, votata però, contro la linea di partito, da alcuni esponenti della maggioranza. La prima domanda è sull’UDC, e sugli scenari di possibile alleanza “Il partito di Casini è un partito complesso, non è solo Binetti e Buttiglione, sull’omofobia alcuni dell’UDC e del PdL si sono astenuti, altri hanno votato contro. Il PD ha detto e dirà parole chiare su questo, starà a loro fare la propria scelta” è la risposta di Anna Paola Concia, mentre Nunzia De Girolamo, dagli scranni opposti del Parlamento puntualizza “l’UDC è un partito conservatore, che va verso il PdL, ma non si diventa più civili sulla base delle alleanze, bisogna essere capaci di superare le differenze per diventare tolleranti con le diversità”.
Per Pezzana, le responsabilità dell’arretratezza in cui si trova il nostro paese sono da ascrivere al Parlamento intero, che accetta una situazione intollerabile, e punta il dito contro quello che definisce “l’asservimento dei politici alla Santa Sede, quando la religione è un fatto privato, che non deve intervenire nella sfera statale”, bollando come “umiliante, retrogrado e offensivo un progetto di legge come i DICO, quando in tutta Europa esiste il PACS (patto civile di solidarietà), che da noi sembra tabù.” L’Italia che vogliamo è quella degli uguali diritti per tutti – omosessuali, immigrati, disabili – dice Aurelio Mancuso “solo unendo tutte le questioni dei diritti e traformandole in battaglia politica in Parlamento si apre la strada al cambiamento. Questo è uno Stato laico, e i laici sono anche credenti, il nostro dovere è risvegliare le coscienze, è in atto un arretramento culturale che emblematicamente inizia con la sconfitta del referendum sulla fecondazione assistita, e ha reso possibile il testo di legge sul testamento biologico contro cui proporremo, come Equality Italia, un referendum abrogativo qualora fosse approvato al Senato”. La gente applaude, la società civile c’è, e neanche questo è in fondo un mistero.
La Concia parla di un problema di cultura politica che attraversa tutta la sinistra, non solo il PD, “nessun partito mette sullo stesso piano diritti civili e diritti sociali, questa è la sfida vera, mettere al centro della proposta politica i diritti civili, ed è questo che deve fare la differenza con la destra.” Il riconoscimento della De Girolamo arriva subito “siamo diversi ma una destra moderna e liberale può collaborare sulle proposte che arrivano dalla sinistra per il bene comune.”
Puntuale arriva anche il richiamo di Mancuso al rispetto dei trattati europei sottoscritti dall’Italia all’unanimità, al trattato di Lisbona che ratifica le direttive antidiscriminatorie, e rivolge un appello al Partito Democratico affinchè inserisca i diritti civili nei “10 punti” per cambiare l’Italia, mentre l’appello di Pezzana è che si faccia un gay pride diverso, di denuncia e non di festa, che denunci l’arretratezza del paese. Paola Concia concorda, e in chiusura annuncia l’intenzione di costituire una class action per il riconoscimento del matrimonio da poco stretto con la compagna Ricarda in Germania, insieme a quanti sono nelle loro stesse condizioni. Salutando, ride “per una volta la mina vagante non sarò io, ma Ricarda.”
Redazione web Festa Democratica – Sara Guabello

Share