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Lucia Annunziata accredita l’incitamento all’odio nei confronti dei gay come libertà d’opinione

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Questa settimana che va a terminare ci ha regalato insulti pubblici da parte di Giovanardi e di Ciarrapico, con continui rilanci in trasmissioni radiofoniche e televisive di posizioni gravemente omofobe, e ha anche segnato lo sdoganamento nella trasmissione di Santoro, Servizio Pubblico, dell’incitamento all’odio come espressione della libertà d’opinione. Lucia Annunziata, già presidente Rai, nota giornalista e intellettuale del centro sinistra, ha infatti, letteralmente affermato  che Celentano lei ““Lo avrei difeso anche se avesse detto che i gay devono andare nei campi di sterminio”.  Rincarando la dose ha posto l’accento come “La questione dei contenuti è irrilevante rispetto alla libertà di espressione”. (altro…)

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Mancuso (Equality Italia): ottimo l’impegno sulla direttiva europea sulle discriminazioni. Ora i fatti

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 “Si è conclusa oggi l’audizione del Ministro Elsa Fornero  nelle commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati, rispetto alla sua attività come responsabile delle deleghe sulle Pari Opportunità. Rispetto al primo intervento tenuto la scorsa settimana il Ministro ha integrato il relazione scritta e l’introduzione di questa mattina con parti che mancavano, soprattutto inerenti le discriminazioni delle persone lgbt. Equality Italia apprezza la volontà del Ministro di mantenere saldo l’obiettivo di impegnarsi su tutti e sei i fattori di discriminazione che sono alla base delle Direttive dell’Unione Europea: genere, provenienza nazionale, età, disabilità, convinzione religiosa o filosofica, orientamento sessuale e identità di genere. In particolare è positivo che il Governo Monti si impegnerà in sede europea affinché, al contrario di quello che è fatto il Governo Berlusconi, a sostenere la conclusione dell’iter della nuova Direttiva “orizzontale” sulle discriminazioni, atto concreto che una volta approvato obbligherà anche all’Italia di adeguare la propria legislazione per esempio in merito ai diritti di cittadinanza delle persone migranti,  (altro…)

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“Care coppie calabresi non lasciate la vostra terra”

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Calabria Ora: Mancuso (Equality Italia) “Qui c’è ancora chiusura”

Curiosando nel suo sito web scopri che ha dichiarato la propria omosessualità attraverso le colonne di un quotidiano. I diritti civili, per lui, hanno la priorità. Su tutto. E non è certo un caso che Aurelio Mancuso sia fondatore e presidente di Equality Italia, la rete trasversale che ruota attorno a quelle tematiche a lui tanto care. Così come non lo è che sia stato al vertice, per diversi anni, dell’Arcigay nazionale. E’ un giornalista e un politico. Come se non bastasse, poi, è anche un attivista: il “paladino”, se vogliamo, di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. La persona ideale, insomma, alla quale porre una serie di domande sull’omosessualità nel ventunesimo secolo. (altro…)

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Pontifex e quelli che odiano i gay

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Di Luca De Carolis

Invoca la chiusura di quei siti che vomitano odio, con un pro-memoria della vergogna. Utile per ricordare che il web ribolle di violenza non solo contro neri e rom, al punto da erigere a eroe Casseri, l’assassino di due senegalesi a Firenze e da compilare liste di proscrizione di anti-razzisti. Ma che bersaglio costante di siti nominalmente cattolici sono anche e sempre loro, gli omosessuali. Con la nota diffusa ieri, Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, va dritto al punto: “Come si è chiesta in questi giorni la chiusura di siti che incitano all’odio nei confronti dei migranti, degli ebrei o dei disabili, così bisogna farlo per quei siti cattolici che spargono quotidianamente odio nei confronti degli omosessuali”. (altro…)

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Preoccupati per deleghe a Riccardi su famiglia e antidiscriminazione

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“Con alcune tensioni tenute debitamente nascoste all’opinione pubblica, le deleghe sulla famiglia e di contrasto alle discriminazioni sono state affidate ad Andrea Riccardi, ministro per l’integrazione e la cooperazione internazionale, invece che attribuirle al ministero che, coerentemente con la delega principale del Welfare, avrebbe dovuto gestirle. Ci preoccupa questa scelta da parte del presidente Mario Monti, perché è evidente a volontà di affidare, a un cattolico ossequioso  alle posizioni più retrive della gerarchia vaticana, due questioni importantissime che hanno invece bisogno di una visione concretamente laica e rispettosa delle differenze presenti nella società. (altro…)

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