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Sud. Ma l’assistenzialismo è parte della rapina – settimanale gli Altri

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di Aurelio Mancuso

Il riscatto della dignità del Sud passa attraverso l’interruzione del circolo vizioso, ormai secolare dell’assistenzialismo statale, che attraverso leggi speciali, casse del mezzogiorno, articolazioni regionali e degli enti locali hanno distribuito a pioggia decine di migliaia di lire e ora miliardi di euro, dispersi nel nulla o meglio che sono stati bruciati per mantenere un sistema di potere clientelare che si presenta con la chiara e drammatica faccia dell’abbandono di un pezzo del territorio italiano. Chi oggi invoca commissari per la Sicilia, dopo la scoperta di voragini del bilancio regionale, cede ingenuamente a un comprensibile moto d’intima ribellione, ma non guarda alla complessità della situazione. Il primo colpo strutturale a un andazzo che si alimenta di sfruttamento e distruzione delle risorse, comandato dal nord, e dall’altro del mantenimento pressoché generalizzato, a parte alcune fasce di popolazione che hanno avuto la forza di riscattarsi, di un regime di sottomissione delle persone, è la completa distruzione della rete d’istituzioni, enti, consigli di amministrazione, società inutili, che si prefigura come una vera e propria diffusa metastasi. (altro…)

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Berlusconi: Speriamo che ci ripensi, l’antiberlusconismo è quasi peggio di lui – settimanale gli Altri

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di Aurelio Mancuso

Silvietto caro ti prego ritorna a divertirti con altri intrattenimenti, ma per favore non candidarti di nuovo alla guida del governo. Silviuccio caro t’imploro in ginocchio goditi i tuoi tantissimi soldi, come più ti piace, ma non darci di nuovo il dolore di veder riemergere i tuoi detrattori che erano finalmente un po’ affaticati e non facevano più tanto notizia. Se proprio Alfano non va bene, cerca qualcun altro, sono certo che un nome nel taschino ce l’hai. Sei cattivo, ecco! Perché è evidente che ti piace far di nuovo eccitare tutti gli antiberlusconiani di professione che stanno di nuovo scaldando penne, ugole, trattati, sit in, vignette, per attaccarti a ogni piè sospinto ammorbandoci del loro moralismo di ogni specie e forma. Sia inteso sei un avversario tosto, furbo, che hai fatto fortuna non si sa bene come, o meglio senza che nessun Tribunale abbia avuto la possibilità di metterti nel sacco, hai messo in pericolo la stessa tenuta del Paese, hai usato le tue funzioni pubbliche per fare quello che più ti piaceva, anche per questo è un incubo che vuoi ritornare a governare. Vuoi, quindi, fare un doppio dispetto a noi poveri illusi che vorremmo battere la destra nel campo delle idee e sull’esercizio concreto del governo. (altro…)

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Siamo tutti sul “ciglio del dirupo” – settimanale gli Altri

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Il libro di Emiliano Reali

Di Aurelio Mancuso

Intrecci, ombre, storie che si rincorrono nell’intimità segreta di personaggi eterei piuttosto che in concrete pennellate di vita reale che accompagna l’oggi nella prospettiva di un passato letto con disarmante sincerità, persino crudezza, cui si accosta una linea temporale a tratti sbalzata, non completamente a fuoco, che ritorna nitida nell’epilogo, che può essere consolatorio, come duro e impassibile. In questa opera “Sul Ciglio del Dirupo” (DEd’A editore, pag 226 – € 12,00) raccoglie dieci anni del viaggio introspettivo dell’autore, Emiliano Reali, così come biografico di uomini, donne, ragazze e ragazzi appartenenti alle complessità del nostro mondo, che non fa sconti, se non la possibilità di perdersi e ritrovarsi nei sogni, nelle aspirazioni, così duri da sconfiggere persino dai drammi più estremi. Aperto dall’entusiastica e amorevole prefazione di Jonathan Doria Pamphillj, che parla della nuova fatica di Reali come di un regalo, perché è evidente “il suo percorso di maturazione artistica  e letteraria” il libro si srotola come in una corsa di alti e bassi emotivi, di tinte forti e sensuali, di liriche complesse e paradigmatiche, consegnando a due poesie l’apertura e la chiusura, entro cui si possono godere diciassette racconti di varia lunghezza. (altro…)

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Ce la faranno i nostri “eroi” a uscire dal tunnel – settimanale gli Altri

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L’aff0llato ring del centrosinistra

di Aurelio Mancuso

E’ in vista un’alleanza politica estesa a tutti i partiti che attualmente appoggiano con convinzione il governo Monti? Questo progetto è accarezzato da alcune componenti del PD, che da sempre vogliono lo spostamento centrista del partito, liberato, secondo i loro desiderata, per sempre da una sinistra interna ed esterna ingombrante, troppo legata alle sinistre europee, ancora ancorata al lavoro inteso come la difesa dei dipendenti, da risultare antica, non adeguata a questi tempi dove le ideologie si scolorano e affidano alla concretezza dell’impresa e della finanza il loro orizzonte di cambiamento. Dai lettiani, volto tecnocratico dei popolari, fino ad alcune aree provenienti dai DS sostanzialmente alberganti nell’ex grande area veltroniana, si attendono i passi falsi di Pierluigi Bersani, che come un mantra continua a ripetere che il primo obiettivo è costruire un programma snello e chiaro, su cui chiamare tutte le forze che ci stanno a costruire la futura alleanza di governo. (altro…)

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PCI/PD: la colonna sonora è rimasta sempre uguale – settimanale gli Altri

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di Aurelio Mancuso

Nel PD il PCI ancora vive diffusamente, non in forme eclatanti, se non qualche cantata dei giovani democratici durante le feste democratiche, di notte un po’ brilli e quindi più nostalgici. Il PCI non ha mai abbandonato il PDS e neppure i DS, e ora vive con modalità nascoste, quasi imbarazzate, anche dentro il PD. Nella sostanza si tratta di attendere l’oggettivo affievolimento della memoria emozionale di un partito vissuto direttamente da ancora una parte consistente degli iscritti ed elettori del partito. Quando non piacciono posizioni pubbliche di questo o quel dirigente, quando il conflitto interno conosce fasi acute, e una di queste sarà certamente la nuova stagione delle Primarie, allora riaffiora qua e là qualche nostalgia del PCI, delle sue ferree e antidemocratiche regole dettate dal centralismo, dalle ritualità delle lotte intestine felpate, più simili a ciò che accade entro le mura leonine, che a quello che già allora si muoveva nella società. (altro…)

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